Questo libro è una testimonianza personale, non un saggio.
La serie CroceVia di NN, giunge al termine con questo quarto volume: Nel nome di Alessandro Zaccuri, scrittore, giornalista e curatore di questa serie.
Lo scopo dei quattro volumi di CroceVia è quello di riflettere, e far riflettere il lettore, sul significato profondo di parole antiche, classiche e legate alla religione, che vengono utilizzate anche oggi ma con un peso differente. In questo ultimo volume il curatore della serie ci parla del nome Maria, raccontandocelo sia da un punto di vista oggettivo che soggettivo.
Nel nome, infatti, ha una doppia anima: da una parte fa un excursus del nome Maria nella religione, nella tradizione, nell'Arte e dall'altra, invece, racconta il suo grande valore per l'autore, ciò che ha sempre significato per lui e i ricordi che gli affiorano pensandoci. Questo è il motivo per cui Zaccuri a fine volume definisce questo libro una testimonianza personale e non un saggio e decide di non inserire una bibliografia canonica al suo interno.
Parto con il rispondere alla domanda che, forse, è sovvenuta a molti di voi: si tratta di un libro religioso?
No. All'interno del libro troverete tantissimi riferimenti alla religione cristiana, a Bibbia e Vangeli, ma essi sono analizzati primariamente come testi e, di conseguenza, si parlerà della scelta lessicale, del contenuto e del significato di alcuni passaggi o personaggi criptici. Si tratta di un libro che insegna qualcosa di culturale, dunque, ed è adatto a chiunque possa essere interessato a saperne di più sull'argomento, indipendentemente dalla sua fede.
Non sono solamente questi testi ad essere chiamati in causa: Zaccuri ci parla anche di quadri, film, testi di canzoni, altre opere letterarie (Cuore di tenebra, Moby Dick, Romeo e Giulietta...) e anche in questi casi la sua analisi ci aiuterà a conoscere meglio anche ciò che già pensavamo (erroneamente) di conoscere perfettamente.
È impossibile chiudere il volume, dunque, senza aver imparato qualcosa di culturalmente rilevante in almeno una delle Arti che può interessarci maggiormente. Utile ed interessante.
Per adesso basta ricordare che nei Vangeli le Marie sono molte e per ciascuna di loro il nome è più che un nome: è una consegna, un destino.
La parte personale include altrettanta varietà: Zaccuri ci racconta, come in un vero e proprio memoir, eventi importanti o anche apparentemente futili della propria esistenza che, ad oggi, gli tornano in mente in associazione a questo tema. L'amicizia, il rapporto con i genitori, la malattia, sono solamente alcuni degli argomenti trattati. Lo scrittore riesce a farci vivere ogni momento, indipendentemente dalla natura del sentimento ad esso associato, in modo vivido. Noi siamo lì in ogni momento e riusciamo a vedere ciò che ci viene raccontato.
L'autore riesce anche a trasmettere molto bene i propri sentimenti nelle diverse scene e si racconta con grande veridicità: ho vissuto almeno una situazione similare tra quelle raccontate e mi sono stupita di come sia riuscito ad esprimere emozioni così difficili e, talvolta, anche contrastanti, spiegandole a chi non le ha provate e che forse, dall'esterno, sarebbe stato portato a giudicarle in modo differente. La profondità di ogni racconto, anche di quelli a cui ha solo assistito, colpisce particolarmente e l'atmosfera di quanto raccontato viene sempre avvertita dal lettore e, talvolta, si aggiunge anch'essa al nostro bagaglio di ricordi, come se li avessimo vissuti a nostra volta e non solamente letti.
Ricordo tutto di quei giorni. Ricordo il dolore, ricordo la vergogna di non volerla vedere morta.
L'elemento oggettivo e quello soggettivo sono miscelati molto bene, il passaggio dall'uno all'altro non è mai rigido e induce sia il lettore interessato maggiormente all'una parte o sia colui che preferisce l'altra a non desistere mai nella lettura e ad andare avanti per leggere di più.
Lo stile utilizzato è preciso, talvolta tecnico, sempre ricercato, ma costantemente credibile e comprensibile. Anche quando Zaccuri tratta argomenti di cui non conosciamo nulla riusciamo a comprendere ciò che ci sta spiegando e ciò che ci vuole comunicare.
Ho conosciuto presto l'euforia incredula dell'insonne che si alza spavaldo, eccitato dalla privazione, e che parla della notte in bianco come si una condanna toccata a un altro, un sosia sfortunato al quale si conservi una compassione poco più che formale.
Il testo appare strutturalmente proprio come una testimonianza personale non "ristretta" in limiti prestabiliti, perciò è impossibile sapere prima cosa si troverà in ogni capitolo. È l'autore a decidere cosa è oggetto di approfondimento e quando e cosa, invece, va solamente menzionato o addirittura tralasciato.
La cura è la stessa che contraddistingue ogni volume NN: una garanzia.
In conclusione, Nel nome di Alessandro Zaccuri è un piccolo volume che racchiude al suo interno grandissima cultura e profonde emozioni. Non è forse adatto a tutti perché insegna e dice molto e non è certamente una lettura d'intrattenimento. Deve essere letto con consapevolezza e attenzione ma non è difficile concedergliele perché, una volta lette le prime pagine, ci si accorgerà di esserne già stati conquistati.
Lo consiglio perché leggendolo ho imparato tantissime cose, perché lo scrittore è riuscito a rendere interessante ogni tema trattato, anche quelli verso i quali sono naturalmente restia, e perché racconta frammenti di vita reale, che sono esistiti in lui e che, dopo la lettura, rimarranno anche a voi.