Il 10 Luglio 1985 Andrea Mossi, dodici anni, sparì.
La notizia finì su tutti i giornali, non solo quelli locali. Ne parlerò addirittura il tg nazionale.
Le ricerche durarono settimane, venne scandagliato il fiume Tanaro nel raggio di chilometri, battuti tutti i boschi e interrogato praticamente tutto il paese.
Ma non venne mai più ritrovato.
Il giorno prima di morire di Alessandro Furlano è il primo volume pubblicato sotto questo nome, ma è già il terzo scritto dall'autore.
Si tratta del primo volume di una serie gialla che racconterà le indagini del commissario De Rolandis, che impareremo a conoscere proprio in questo libro.
L'incipit è immediatamente d'impatto. Siamo nel 1985 e un ragazzino, scopriremo poi che si tratta di Andrea Mossi, si trova incatenato in un luogo sconosciuto. L'immagine è forte e coinvolge emozionalmente il lettore.
La trama ci farà conoscere gli amici di Andrea Mossi trent'anni dopo la vicenda raccontata nel prologo. Colui che sembra aver ucciso il ragazzino mostra ad Alessio, forse il punto di vista più frequente tra i protagonisti della vicenda, la sua intenzione di voler continuare quanto iniziato tre decenni prima, inviandogli una vecchia polaroid che ritrae Andrea Mossi incatenato e la dicitura "Il giorno prima di morire".
L'aprì, frugò dentro e toccò una specie di targhetta rigida. La sfilò fuori dalla busta.
Si trattava di una vecchia polaroid.
L'idea da cui parte il tutto, dunque, ricorda alcuni libri famosi quali It di Stephen King e Il drago del male di Peter Straub, con un parallelismo tra giovinezza e età adulta degli stessi personaggi. Si distanzia però da essi, nel genere e, di conseguenza, nelle modalità in cui si svilupperà poi lo svolgimento, molto più poliziesco e veloce che psicologico e introspettivo.
Sono diversi gli spunti inseriti e non sempre approfonditi della vicenda, ma non mancano mai dialoghi finalizzati alla spiegazione di eventi che potrebbero non risultare immediatamente credibili al lettore più attento.
Il finale della storia è piuttosto semplice da indovinare, ma scritto con ritmo serrato e con un utilizzo sapiente della suspense. Impossibile fermarsi e non terminarlo in brevissimo tempo.
La struttura basata su diversi punti di vista aiuta molto quest'ultimo aspetto, rendendo la lettura ancora più dinamica ed interessante.
Il ritmo di lettura è molto veloce, l'autore spiega tutto il necessario per comprendere la situazione, ma non si dilunga mai eccessivamente su aspetti secondari, se non per inserire dettagli necessari per capire i sentimenti dei personaggi davanti a determinati accadimenti e decisioni.
L'atmosfera è principalmente legata alla suspense di fine capitolo poiché, all'interno dello stesso, gli accadimenti sono talmente veloci da non lasciare in sospeso il lettore per molto.
I personaggi positivi principali sono 4, i tre uomini che rischiano di cadere nelle mani del cattivo e il commissario che decide di aiutarli.
Le loro personalità ci vengono descritte sia grazie ai pensieri che hanno l'uno dell'altro, sia dalle loro riflessioni personali.
Ciò che desiderano maggiormente viene ribadito in più occasioni, dandoci la possibilità di capire quanto il raggiungimento di determinati obiettivi sia necessario per la loro felicità.
L'antagonista si scoprirà solo più avanti e verrà lasciato maggiormente nel mistero, sebbene non manchi un capitolo a lui dedicato.
La modalità in cui viene scoperto è piuttosto semplice e rapida.
Lo stile dell'autore alterna frasi brevi e significative a periodi più lunghi e complessi. Questi ultimi sono solitamente legati a momenti in cui lo scrittore spiega, tramite pensieri ed azioni dei personaggi, elementi cruciali della trama.
Nella mia versione sono presenti diversi errori, o incertezze sintattiche, ma l'autore mi aveva già resa edotta di questa possibilità all'invio del libro, assicurandomi che le sviste sarebbero state tutte corrette. Sono certa perciò, essendo passato molto tempo, che la cura del volume da voi acquistato sarà nettamente superiore a quella da me sperimentata.
L'ambientazione temporale, come già detto, si divide tra il luglio del 1985 e quello del 2015, con un forte prevalenza di quest'ultimo.
L'ambientazione spaziale è principalmente legata a Castelnuovo Tanaro, cittadina fittizia (o così credo) piemontese situata sulle colline del Monferrato, e Torino.
Il paesino in cui si svolgono le vicende è ben descritto, si comprende dalle parole dell'autore che ne ha ben chiara la geografia, sebbene ce lo mostri scena per scena e mai in linea generale.
Si percepisce facilmente quando la storia racconta di un momento presente o di uno passato, le due epoche non si sovrappongono mai nella mente del lettore rendendo semplice e fruibile ogni parte del testo.
Le colline del Monferrato potevano portare una deliziosa brezza, in estate, quando erano di buon umore, ma evidentemente erano nel loro periodo negativo. Non tirava un filo d'aria e l'afa era opprimente.
In conclusione, Il giorno prima di morire è un romanzo che si legge velocemente e con piacere. Io l'ho terminato in una serata.
L'idea di partenza è intrigante e coerente, ma mi ha dato la sensazione di essere sviluppata in maniera troppo rapida, come se non avesse tempo di essere ampliata ulteriormente. Anche se il genere thriller si adatta bene alla velocità della narrazione.
Io, nella mia valutazione, sono stata sicuramente influenzata dai refusi presenti nella mia versione e dalla mia personalissima preferenza per i testi più prolissi che sintetici.
Ciò che è certo è che ha tutto il necessario per poterlo apprezzare e che molti lettori potranno ritrovare esattamente ciò che cercano da un thriller.
Lo consiglio perché è una lettura piacevole che si accompagna molto volentieri a momenti di relax e intrattenimento.
Le premesse per una lunga e buona serie gialla ci sono! Attendo con curiosità i seguiti!