Mentre si allacciava la cintura di sicurezza, non si rese minimamente conto del teleobiettivo puntato su di lei, né del leggero clic di una Pentax digitale a circa duecento metri di distanza, perché il rumore si perse nel baccano di sottofondo del traffico.
Una morte in diretta è uno degli ultimi libri pubblicati da Longanesi. Si tratta del primo libro dello scrittore Peter James e contiene al suo interno un personaggio, Roy Grace, che apparirà anche in altre storie dell'autore.
Già edito nel 2006 con il titolo In rete, Una morte in diretta parla del ritrovamento di un cd da parte di un uomo comune che, da quel momento, vedrà trasformare la sua vita in incubo. La trama induce alla lettura ed è anche il motivo per cui ho scelto di leggere questo romanzo non appena l'ho scoperto tra i libri in uscita di questo mese.
Ormai non c'era più tempo per controllare il cd: decise che l'avrebbe guardato a casa quella sera.
Se avesse avuto solo la minima avvisaglia dell'impatto devastante che quel maledetto cd stava per avere sulla sua vita, lo avrebbe lasciato sul sedile dove l'aveva trovato.
L'incipit mostra subito una delle parti migliori del romanzo: la capacità dell'autore di descrivere la scena come se si trattasse di quella di un film e di inserire delle frasi di anticipazione che inducano il lettore a scorrere velocemente le pagine per poter giungere al punto in cui quella cosa effettivamente succede.
Lo stile dell'autore è molto descrittivo.
Tutto è raccontato utilizzando principalmente il senso della vista: l'estetica delle case e degli altri edifici, i vestiti utilizzati dai personaggi, la disposizione degli oggetti e il modo di utilizzarli.
James si immedesima nei pensieri dei suoi personaggi e, anche quando non riporta direttamente le loro parole o i loro pensieri, utilizza un gergo molto colloquiale e comune.
Si tratta di un autore dalla voce molto riconoscibile: ci sono elementi che vengono associati ad ogni situazione o che vengono ripetuti più volte, indicandoci cosa è importante per lui. Un esempio è l'ingente presenza di animali da compagnia; essi non hanno una parte rilevante nella storia ma sono uno degli aspetti più ricorrenti e vengono associati a quasi tutti i personaggi positivi. Un'amante degli animali non può che notarlo ed apprezzarlo, sebbene questo soffermarsi su aspetti secondari possa confondere il lettore facendogli dubitare di essere riuscito a comprendere il nocciolo della situazione.
Forte, anche se non predominante e mai eccessiva, anche l'estetica vista dal punto di vista erotico. Si tratta di un libro esplicito nel linguaggio ma le scene descritte non sono di difficile digestione come in altri romanzi appartenenti al genere.
Nella mia versione del libro (digitale) ho riscontrato pochi ma qualitativamente rilevanti refusi, per tutto il resto (impaginazione, estetica, facilità della lettura) ho riscontrato un'ottima cura.
Ma cosa bisognava fare per essere fichi?
Il romanzo si struttura su punti di vista differenti raccontati in terza persona.
Entriamo nei panni di diversi personaggi che si avvicendano l'uno all'altro molto velocemente, soprattutto all'inizio dove troviamo punti di vista che, successivamente, non verranno più utilizzati.
Data la loro quantità, è inevitabile che l'introspezione di tutti i personaggi non sia particolarmente approfondita.
Solo i due protagonisti della vicenda (Tom, colui che trova il CD e Roy, l'ispettore che indaga sulla morte che aprirà il volume) saranno descritti più in profondità.
I loro pensieri sono lineari e semplici, descrivono ciò che un qualunque uomo potrebbe pensare ogni momento del giorno. Ognuno di loro ha dei problemi, dai più piccoli e banali (cosa indossare in occasioni particolari, cosa fare dopo il lavoro) a quelli che li toccano più nel profondo e li rendono ciò che sono (nel caso di Tom è la mancanza di soldi, in quello di Roy è la scomparsa misteriosa della moglie Laura, avvenuta sette anni prima e mai risolta).
La loro ingenuità è evidente: sebbene si trovino in situazioni di grave difficoltà agiscono prevalentemente con l'istinto e sperano sempre che la situazione sia migliore di quella che sembra essere.
Quante ore della sua vita sarebbero state consumate da questa cosa nei mesi a venire? Sapeva che era inevitabile essere coinvolti in prima persona, ma vederne la conferma rendeva improvvisamente tutto più brutto.
Nello svolgimento del romanzo la complessità della struttura si ridurrà di molto inquadrando il punto focale della vicenda sui due punti di vista sopra citati e lo spazio narrativo verrà sempre più occupato da loro. Gli antagonisti vengono considerati solamente in pochi capitoli, ma sono senza ombra di dubbio i personaggi più particolari e, per questo, meglio riusciti.
Il finale riesce a chiudere la vicenda dandoci i giusti elementi per poter capire tutto ciò che è successo ma, al contempo, riesce anche ad invogliarci a leggere l'opera successiva mettendoci il dubbio che, in realtà, vi siano ancora misteri che non sono stati risolti e che lo potranno essere solamente in seguito.
Una morte in diretta è prevalentemente ambientato a Brighton che, insieme alla cittadina di Hove, costituisce un'autorità unitaria. Situata vicino a Londra, questa ambientazione viene descritta per le sue peculiarità e per ciò che la distingue dalla grande città. Si tratta anche del luogo di nascita dell'autore, immagino perciò che tutto ciò che ci viene riferito possa essere credibile e comprensibile anche per chi conosce bene i luoghi descritti.
Upper Victoria Avenue faceva parte di un quartiere costruito una trentina di anni prima, anche se dall'aspetto non sembrava aver raggiunto la maturità. I platani per strada erano ancora alberelli, i mattoncini delle villette bifamiliari a due piani erano ancora di un rosso acceso, e le assi in finto stile Tudor sul rivestimento del tetto non era ancora state mangiate dai tarli.
Il ritmo di lettura è molto veloce nelle scene d'azione ma, tra queste, vi sono alcuni capitoli in cui le indagini procedono a rilento e gli eventi sono meno veloci. La storia principale non è l'unica ad essere raccontata perché anche il contorno viene ritenuto molto importante e viene, perciò, pian piano approfondito. James prima di ricominciare con l'azione, tende a ripetere ciò che è avvenuto in precedenza per ricordare al lettore a che punto era rimasto. Anche in questo caso il libro mi ha ricordato molto una serie tv per la sua trama ad episodi e il suo "cosa è successo nei precedenti episodi" situati prima di ogni puntata vera e propria.
Probabilmente per non indurci a comprendere subito quali sono gli elementi fondamentali per la risoluzione del caso, l'autore si sofferma su moltissimi aspetti che, poi, non verranno più menzionati perché effettivamente inutili per scoprire i colpevoli.
L'elevata quantità di dati e di piste possibili assicura effetti a sorpresa continui, specie verso la conclusione, perché durante la lettura si è portati (soprattutto se si è esperti di thriller e quindi si è particolarmente attenti ai dettagli) a sospettare di ogni personaggio presente nella storia (indifferentemente dal loro schieramento di appartenenza). Anche il fatto che vi siano molteplici punti di vista aiuta la suspense: non si sa mai se il personaggio di cui si sta leggendo il pensiero sarà rilevante o meno e se ricomparirà poi nei capitoli successivi perché ci stava nascondendo un lato di sé.
L'atmosfera è, perciò, chiaramente percepibile: non c'è nemmeno un momento in cui il lettore si fidi pienamente di ciò che gli viene raccontato, chiunque potrebbe rivelarsi diverso da quello dimostra.
Tanti sono anche i riferimenti a Show, serie Tv, Libri e altro: Peter James dimostra l'esistenza dei suoi personaggi facendogli guardare programmi TV che visioniamo anche noi e facendo leggere loro libri realmente esistenti.
Inoltre l'autore dimostra una particolare competenza acquisita sul campo, raccontando qualcosa di più vicino alle vere e proprie indagini piuttosto a quelle più romanzate a cui ci hanno abituati altri autori.
In conclusione, Peter James è un autore molto attento ai particolari (sia estetici che relativi alla trama) e questo viene percepito chiaramente dal lettore. Le sue storie sono piene e, per questo, difficili da indovinare prima del tempo perché non ti fanno mai capire cosa rimarrà e cosa, invece, è stato inserito per distrarti e farti giungere a conclusioni affrettate. È un tipo di thriller diverso da quello più comune, i personaggi non hanno capacità superiori a quelle che potrebbe avere ognuno di noi e la storia potrebbe prendere una qualunque direzione senza che questo possa destabilizzare il lettore che comprende, sia da subito, che qualcosa di eclatante dovrà accadere ma che non riuscirà ad individuarne la foto fino alla fine.
Proprio per l'effetto di destabilizzazione penso che questo romanzo non sia per tutti ma che possa piacere in particolare agli osservatori. Ho scoperto solo dopo la lettura che James ha precedentemente lavorato nel mondo cinematografico e trovo che si noti molto in quest'opera, è perciò agli amanti dei film e a coloro che notano i dettagli, anche quelli più comuni che potrebbero sfuggire ai disattenti, che consiglio spassionatamente questo libro che, sono sicura, non potrà non piacere.